Nell’indagine “Roma 2030. La capitale nel nuovo scenario internazionale” realizzata da Scenari Immobiliari con Fabrica Immobiliare Sgr coinvolgendo oltre 100 investitori, si evidenziano le opportunità di rilancio della città, nonostante la percezione negativa da parte dell’opinione pubblica. Roma si posiziona al 4° posto in Europa per livello di attrattività della città, grazie alla ricchezza del patrimonio storico e architettonico, agli oltre 46 milioni di turisti nel 2019, al polo universitario (12 università per 190 mila studenti) e all’ottimo sistema sanitario con 30 strutture ospedaliere e 11.500 posti letto. Contribuiscono al rialzo delle stime anche il Giubileo nel 2025 e la candidatura a Expo 2030, che hanno avuto ripercussioni positive sul mercato immobiliare della Capitale.
Incremento potenziale del 15,4% in cinque anni
Dopo anni di stabilità dei prezzi medi degli edifici nel centro città e con un calo in periferia, il mercato immobiliare della capitale torna alla riscossa. Le previsioni di crescita per i prossimi cinque anni pongono la Capitale al secondo posto tra le città analizzate, con un incremento potenziale del 15,4% in cinque anni, secondo solo a Parigi, con più 19,3%.
Il residenziale e gli hotel i settori vincenti secondo gli investitori coinvolti nell’indagine.
Il mercato residenziale sta riprendendo interesse di recente, in forma diversa rispetto al passato. Non si tratta infatti solo di costruire abitazioni tradizionali da mettere sul mercato, ma anche di pensare a nuovi format che vadano incontro alle richieste del mercato, anche internazionale. La tendenza verso le residenze in affitto, il private rented sector, è presente anche a Roma, che attrae giovani lavoratori e studenti dal centro e sud Italia, oltre che dall’estero.
Per Mario Breglia, presidente di Scenari: “Anche se in questo periodo Roma ha sofferto di una mancanza di visione e pianificazione strategica in grado di farla evolvere a una velocità adeguata al momento storico, la capitale ha mostrato la sua resilienza e la sua capacità di recepire i principali cambiamenti in atto. Possiede, inoltre, un mercato immobiliare attrattivo per gli investitori. A Roma, infatti, sono sufficienti 20 anni per ripagare un investimento immobiliare standard con il reddito da locazione, a fronte di periodi ben più lunghi in città come Berlino, Parigi, Madrid o Londra, dove si possono superare anche i trent’anni. Un fattore che la candida a ragione fra le prime tre città europee da cui sono attese nei prossimi anni le migliori performance immobiliari”. Per Breglia contribuiscono all’attrattività immobiliare della Capitale anche le prospettive di ripresa del Paese connesse alla realizzazione dei prossimi cinque anni del Pnrr, oltre che la candidatura a Expo 2030.
Il rapporto “Roma 2030. La capitale nel nuovo scenario internazionale” ha evidenziato che il mercato residenziale della Capitale presenta un notevole divario qualitativo tra le zone centrali storiche e quelle periferiche costruite nella seconda metà del ‘900. Le nuove opportunità per la capitale possono nascere “dal recupero di palazzi di assoluto pregio nel centro storico e nelle aree più pregiate, ma anche in zone più popolari, come ad esempio la Garbatella, che però spesso ospitano costruzioni di grande valore architettonico e sono ben collegati al centro”.
Incrementi prezzi medi dei quartieri della Capitale
Dall’indagine è emerso che nonostante le difficoltà degli ultimi due anni dovute alla crisi pandemica, “si sono registrati incrementi nei prezzi medi di diversi quartieri romani, in particolare quelli meglio serviti dalle linee metropolitane e più vicine a zone verdi di qualità. Le variazioni son state tra l’1,7% delle microaree Trastevere e Piazza Pio XI, fino al 3,3% dell’Aventino“. Infine, “negli ultimi cinque anni si sono registrati incrementi superiori al 10% in diversi quartieri centrali, fino al più 15,6% registrato nella zona di piazza del Gesù, contro una media nazionale che nello stesso periodo ha visto un calo del 2,8%”.
“Ciò a cui dobbiamo puntare oggi è avviare gli interventi di efficientamento del patrimonio immobiliare e di rigenerazione urbana a tutte le città italiane, puntando in particolare a far ripartire gli investimenti su Roma, città che in termini di PIL, numero di abitanti e notorietà internazionale ha le potenzialità per diventare una delle città più attrattive in Europa”. Così Silvia Rovere, la Presidente Confindustria Assoimmobiliare, alla 15° edizione di RE ITALY Meeting 2021. “Il cambio di amministrazione può essere l’occasione per investire nuovamente nella città di Roma” ha continuato così Silvia Rovere. Per la Presidente è necessario che l’amministrazione che si insedierà presto al Campidoglio abbia una visione strategica di lungo periodo, un’opportunità unica di ripartenza per la capitale, grazie ai fondi del PNRR e soprattutto impiegando le competenze del settore immobiliare per dotare la città di un’offerta di prodotto sia in termini di uffici che di residenziale di cui oggi è fortemente carente”.